martedì 14 luglio 2009

Il professionista con la segretaria paga l'irap

Paga l'Irap il professionista che si avvale soltanto dell'aiuto di una segretaria.
Un'altra decisione della Cassazione, sentenza n. 16220 del 10 luglio 2009, che abbassa ancora la soglia degli elementi dell'autonoma organizzazione, al di sotto della quale non viene pagata l'imposta, a prescindere dal fatto che i ricavi dello studio dipendano esclusivamente dall'attività del professionista.
A pochissimi giorni dal saldo la sezione tributaria propende ancora una volta per la linea dura sull'Irap dei piccoli professionisti bocciando, ai fini dell'esenzione fiscale, qualunque tipo di aiuto. Poche settimane fa aveva condannato al prelievo un avvocato con un solo collaboratore part-time (sentenza n. 14693). Mentre in una delle pochissime decisioni favorevoli ai professionisti la Cassazione ha siglato la possibilità, per chi lavora da casa, di non versare l'imposta. Non paga l'Irap l'avvocato – ha affermato in quell'occasione Piazza Cavour - che lavora da casa. Insomma, dalla sentenza n. 15110 è emerso che una stanza dell'abitazione, un fax, una libreria e un pc non rendono il piccolo professionista soggetto al prelievo. In altre parole la sezione tributaria ha sdoganato una volta per tutte i piccoli studi in casa.
Chissà che in mancanza di una norma che fissi parametri più sicuri sull'autonoma organizzazione non intervengano di nuovo le Sezioni unite della Cassazione a tracciare un confine che diviene ogni giorno più labile e discutibile.
Fra l'altro il fatto che la questione Irap sia ancora molto controversa, anche all'interno del Palazzaccio, lo dimostrano, oltre alle più diverse interpretaz
ioni dei giudici di merito, anche le richieste della Procura della Suprema corte, spesso opposte alla decisione del Collegio. Anche questa volta il Procurato
re aveva sollecitato un altro epilogo: il rigetto del ricorso del fisco.
fonte cassazione

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