sabato 25 aprile 2009

Utilizzo della quota dell'8 per mille

Si ricorda che le quote dell'otto per mille sono utilizzate dallo Stato per interventi straordinari nei seguenti ambiti:

- fame nel mondo
- calamità naturali
- assistenza ai rifugiati
- conservazione di beni culturali
Le quote delle chiese sono utilizzate per:
- interventi assistenziali, umanitari o caritativi (tutte);
- interventi sociali e culturali (tutte tranne la Chiesa cattolica);
- finalità religiose ed esigenze di culto (solo la Chiesa cattolica);
- sostentamento del clero (Chiesa cattolica e Chiesa Luterana);
- tutela degli interessi religiosi degli Ebrei in Italia, tutela delle minoranze contro il razzismo e l'antisemitismo (solo l'UCEI).

Per quanto riguarda l'Italia (64,92% del totale, circa 3 milioni di euro), i finanziamenti sono stati ripartiti in questo modo:
32,90% cultura, pace e diritti umani
24,65% anziani e sanità
17,80% bambini e giovani
18,36% occupazione, assistenza sociale
6,49% rifugiati, migranti e nomadi
Per quanto riguarda l'estero (27,82% del totale, circa 1,3 milioni di euro) la suddivisione è stata la seguente:
22,82% sviluppo agricolo e attività produttive
25,39% bambini e giovani
36,90% assistenza e sviluppo sociale
11,13% sanità
3,54% diritti umani

La somma ricevuta dalla CEI deve essere impiegata "oltre che ai fini di cui all'articolo 26 relativo al sostentamento dei ministri di culto di cui all'articolo 4 ed a specifiche esigenze di culto e di evangelizzazione, anche per gli interventi sociali, assistenziali, umanitari e culturali in Italia e all'estero, e ciò sia direttamente, sia attraverso le Comunità ad essa collegate" così come previsto dall'art. 27 della L. 520/1995.

Si rileva che negli anni 2006 e 2007 la somma, pari in media a 960 milioni di euro comprensivo di arretrati degli anni precedenti, è stata ripartita nel modo seguente:

-35% sostentamento dei sacerdoti (La Chiesa cattolica stabilisce che un giovane prete riceva come stipendio 811 €/mese così ripartito:

- contributo dalla parrocchia di cui è pastore (0,036 centesimi i vice-parroci; 0,07 centesimi i parroci per ogni abitante, ad esempio per una parrocchia di 8000 abitanti il vice-parroco riceve 289,00 € al mese, il parroco 578,00 €) - eventuali altri stipendi (ad esempio se insegna) - qualora, la somma del contributo della parrocchia e ed eventuali altri stipendi non raggiungano gli 811 €/mese, si attinge dal 8 per mille.

A ciò si aggiungono eventuali scatti di anzianità e di carriera, un vescovo vicino alla pensione riceve al massimo 1244 €/mese.

Ogni anno viene pubblicato un resoconto delle spese, che riporta la distribuzione dei fondi tra le voci principali e la distribuzione per aree geografiche ma non elenca in dettaglio il numero di progetti finanziati e la spesa corrispondente.

Dott..ssa Daniela Cairo Consulente legale

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