giovedì 28 maggio 2009

Successioni e donazioni: coniugi e parenti stretti sfruttano la franchigia

Quando si parla di eredità viene subito in mente l’imposta di successione, dovuta dagli eredi sul valore globale dell’asse ereditario. L’importo da pagare varia in base
al rapporto di parentela tra defunto e beneficiario. Diciamo subito che i “parenti stretti” godono di una franchigia di 1 milione di euro ciascuno. Così, per esempio, se Caio muore lasciando ai due figli eredi un immobile dal valore complessivo di 1 milione e mezzo di euro, nessuno pagherà l’imposta di successione, ma saranno dovute le imposte relative al trasferimento dell’immobile (imposta ipotecaria e catastale, imposta di bollo e tassa ipotecaria).
Le aliquote dell’imposta di successione sono le seguenti:
a) 4% se i beneficiari sono il coniuge, i genitori, i figli e altri parenti in linea retta, sul valore netto che supera, per ciascun beneficiario 1 milione di euro;
b) 6% per gli altri parenti fino al quarto grado, gli affini in linea retta, nonché gli affini in linea collaterale fino al terzo grado come, per esempio, fratelli e sorelle, cugini di primo grado, suoceri, cognati, nipoti e zii. Per fratelli e sorelle c’è una franchigia di 100 mila euro ciascuno.
c) 8% per tutti gli altri soggetti, tra cui rientrano i conviventi.
Quando il beneficiario è un portatore di handicap, l’imposta si applica solo sul valore della quota che supera 1 milione e mezzo di euro.
Il valore dell’asse ereditario è dato dalla differenza tra il totale dei beni e diritti che compongono l’attivo ereditario alla data di apertura della successione e il totale delle passività e di altri oneri deducibili (per esempio, le spese funebri).
Su cosa si paga. I beni colpiti dall’imposta sono: immobili, aziende (se sono trasferite a discendenti, a determinate condizioni, scatta l’esenzione), azioni e quote di partecipazione di società (a meno che non siano trasferite a discendenti e ricorrano le condizioni per l’esonero), obbligazioni (sclusi i titoli di Stato), crediti, denaro e beni mobili (per esempio, gioielli, arredo,ecc.).
Sono esenti le auto e, più in generale, i veicoli iscritti nel Pra.
La dichiarazione di successione va presentata entro 12 mesi dall’apertura della successione (che generalmente coincide con la data del decesso) all’Agenzia delle entrate nella cui circoscrizione era residente il defunto.
Per le donazioni si applicano le stesse aliquote previste per le successioni.
fonte ilmattino

Nessun commento:

Posta un commento